L’arte è un linguaggio comune per avvicinare le differenze e nel Museo “zona
franca”, ambiente protetto per definizione, tutti i pubblici potenzialmente esclusi trovano accoglienza e possibilità di cimentarsi in esperienze di narrazione in presenza del pubblico abituale dei musei.
È così che il museo si inserisce positivamente nel difficile percorso di integrazione del cosiddetto “non-pubblico”, facendosi interprete di un suo bisogno profondo: uscire dalla condizione di marginalità e isolamento ricercare un’identità attraverso la partecipazione alla vita culturale.