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PAN-UMANO

Rob Redfield, nella conferenza The universally human and the culturally variable
del ‘57 fornisce uno strumento ancora oggi utile per leggere come si stratifica nel tempo la cultura e come ci si può riferire a livelli diversi. Lo schema di Redfield, è in realtà molto utile per distinguere i modi con i quali possiamo pensare la cultura, ma anche le diverse dimensioni che a questo concetto sono riconosciute. Colloca su un asse orizzontale i contrapposti i modi di pensare e agire ereditati biologicamente (Ereditario) e quelli acquisiti nel corso dell’esperienza di vita
(Acquisito), che incontrano tre modi di “pensarsi al mondo”: singolarmente, come individui, (denominata come Individuale o idiosincratico); in comunità o società, ossia all’interno del proprio gruppo o società di riferimento; e assieme a tutti gli esseri umani, cioè nel mondo in quanto uomini e con tutti gli uomini (livello denominato nello schema Universale o pan-umano). Le intersezioni
che si creano dall’incrocio di questi elementi rappresentano diverse concezioni di intendere la natura umana, pan-umano è quello che si dovrebbe applicare per attivare processi interculturali, parte da un punto di vista che permette di concepirsi come membro dell’umanità.

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