DE-BIAS

|2023-2024| DE-BIAS – Detecting and cur(at)ing harmful language in cultural heritage collections

DE-BIAS è finanziato dal programma Digital Europe dell’Unione Europea ed è realizzato in collaborazione con DFF – Deutsches Filminstitut & Filmmuseum (coordinatore), Europeana Foundation, Datoptron, European Fashion Heritage Association, Thinkcode, Michael Culture Association, Katholieke Universiteit Leuven, Stichting Archives Portal Europe Foundation, Ministère de la Culture et de la Communication, Stichting Nederlands Instituut Voor Beeld En Geluid e ECCOM.

Le istituzioni culturali da anni descrivono e catalogano gli oggetti storici presenti nelle loro collezioni. Tuttavia, una volta create, è raro che le informazioni vengano aggiornate per riflettere i cambiamenti nella lingua e nella società. Di conseguenza, molte descrizioni che un tempo erano in linea con le policy e i linguaggi di un tempo, rilette ora possono escludere un’ampia gamma di persone, oppure risultare offensive, inappropriate, se non addirittura dannose.

DE-BIAS vuole quindi aprire un dialogo sull’importanza della promozione di un linguaggio più inclusivo e rispettoso nei testi e nelle descrizioni delle collezioni digitali e dare spazio a quelle minoranze che fino a qui sono state escluse o non rappresentate. L’obiettivo è creare uno strumento che, grazie all’intelligenza artificiale, riesca a rilevare automaticamente eventuali termini sensibili presenti nei metadati delle collezioni dei musei e degli archivi (ovvero quelle informazioni che permettono di identificare l’oggetto ricercato per il relativo recupero) e fornire informazioni sulla necessità di una loro modifica. Questo strumento farà affidamento su vocabolari che combinano il linguaggio offensivo con informazioni di contesto per suggerire termini più appropriati. 

I vocabolari si concentrano su tre temi: migrazione e storia coloniale; genere e identità sessuale; etnia e identità etnoreligiose. Il lavoro sarà sviluppato in collaborazione con le comunità di riferimento, dando loro lo spazio e l’azione per cambiare il modo in cui gli artefatti culturali sono stati precedentemente descritti a causa di strutture coloniali, patriarcali ed egemoniche obsolete.

Attraverso un lavoro dal basso e aperto DE-BIAS cerca di migliorare la rappresentazione e la partecipazione di quelle persone che non si sentono rappresentate nelle narrazioni del patrimonio culturale e che si sentono escluse dal discorso culturale.

Il progetto mira ad analizzare più di 4,5 milioni di documenti in cinque lingue attualmente pubblicati sul sito web di Europeana e a rilevare e contrassegnare automaticamente le descrizioni degli articoli che contengono un linguaggio non adatto. 

In questo contesto ECCOM è stato coinvolto per la realizzazione di una serie di attività di capacity building, che hanno come scopo lo sviluppo di competenze e conoscenze volte a migliorare i processi di produzione culturale. 

Inoltre grazie all’esperienza maturata nella gestione di progetti interculturali, attività formative e pubblicazioni come l’Intercultural dictionary, ECCOM partecipa alla stesura dei vocabolari, attraverso un coinvolgimento attivo delle comunità. 

Per approfondire visita il sito di DE-BIAS.

Unione europea

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Gruppo di lavoro

Maria Francesca Guida
Cristina Da Milano

Partner di progetto

DFF – Deutsches Filminstitut & Filmmuseum
Europeana Foundation
Datoptron
European Fashion Heritage Association
ThinkCode
Michael Culture Association
Katholieke Universiteit Leuven
Stichting Archives Portal Europe Foundation
Ministère de la Culture et de la Communication
Nederlands Instituut voor Beeld & Geluid

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